Enrico Cavania, Alessandro Grifoniib, Hermelyn Meinardic, Nicoletta Trentad
aDirigente Medico I^ livello dirigenziale – Università degli Studi di Perugia – Clinica
Medica –
Azienda Ospedaliera “S.Maria”-Terni – cavanie@libero.it
bFisioterapista – Istituto Fisiomedical – Acquasparta (TR)
cMedico Responsabile – Istituto Fisiomedical – Acquasparta (TR)
cCoordinatrice – Azienda Ospedaliera “S.Maria”- Piazza E.Fermi – Terni

La Tecarterapia® nel piede diabetico

La T.E.CA.R. (ovvero Trasferimento di Energia Capacitiva e Resistiva) descrive una tecnica fisioterapica che applica ai tessuti un campo elettromagnetico artificiale.
L’apparecchio è un generatore a radiofrequenza che emette un segnale di 0,485 MHz a potenza variabile, mentre il tessuto biologico da trattare si comporta come un condensatore. E’ possibile lavorare in due modalità. “capacitiva”, con elettrodi
protetti e isolati, i cui effetti sono più superficiali (muscoli e sistema vaso-linfatico); e “resistiva”, con elettrodi non isolati, per esercitare un’azione più in profondità (ossa, cartilagini e tendini). E’ importante sottolineare che 1) non avviene alcun
trasferimento di energia dall’esterno, ma i tessuti vengono sollecitati direttamente dall’interno; 2) vengono accelerati tutti i processi metabolici e reattivi ; 3) non vi è dispersione cutanea di energia.
Varie sono le sue applicazioni in campo umano (patologie osteoarticolari acute e croniche, lesioni tendinee, tendinite, borsiti, nei programmi riabilitativi post-chirurgici, in particolare dopo interventi di artroprotesi), ma finora non era stata testata in
Pazienti con Piede diabetico. 
Obiettivo del presente studio è quello di valutare gli effetti dell’utilizzo della Tecarterapia® nella gestione delle ulcere da piede diabetico.
Materiali e metodi. Per quanto riguarda le dimensioni del campione abbiamo selezionato 20 Pazienti con le seguenti caratteristiche : a) 16 Pazienti (6 femmine e 10 maschi), con ulcere neuroischemiche, in classe II di Wagner e b) 4 con ulcere
neuroischemiche con osteomieliti parcellari di falangi di dita e/o capi metatarsali (classe III di Wagner); c) un’età compresa tra i 35 e 70 anni. Sono stati esclusi i Pazienti che mostravano una vasculopatia da trattamento interventistico. E’ stato
seguito un modulo di randomizzazione per cui i Pazienti arrivati alla nostra attenzione in ambulatorio erano automaticamente inseriti in uno dei due gruppi : il gruppo A trattato con Tecaterapia® e terapia locale convenzionale e il gruppo B trattato con Tecarterapia® placebo, più terapia locale convenzionale.

Risultati
Dall’analisi dei dati raccolti, abbiamo osservato un netto miglioramento della sintomatologia algica, eventualmente presente, nei Pazienti trattati con Tecarterapia®, oltre ad una più rapida guarigione delle lesioni.

Bibliografia:
Studio Clinico randomizzato in doppio cieco tecarterapia versus placebo nel
trattamento della lombalgia, Stagi, P.; Paoloni, M.; Ioppolo, F.; Palmerini,V.; Santilli
V. Eur. Med. Phys. 2008, 44 (Supp.1 to N.3)

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